Presunta assenza presente
di
Genere: Racconti
Descrizione: E' Febbraio e lei rivive il dramma della perdita improvvisa di suo fratello, con cui era gemella omozigote. E scrive lui una lettera.
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Commenti su "Presunta assenza presente"
29/08/2012 19:50:05 - Anima nera
Bello... - ...e struggente, fragile e libero, mai retorico...qualcosa che fa vibrare l'anima, anche la più nera, come la mia...
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26/09/2012 13:37:40 - patrizia
presenzaassenza - molto bello, molto profondo
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03/09/2019 15:00:51 - Giuseppe
Lettera straziante ed intensa - Ho letto per puro questa pubblicazione datata 2012 mentre girovagavo su Edizioni Casa mia, sono rimasto talmente colpito che ancora prima di scrivere quanto stai per leggere sono rimasto per alcuni minuti davanti allo schermo del PC in attesa di trovare le parole idonee per disaminare le intensissime righe de “Presunta assenza presente.” Una delle lettere che parla di distacco che più ha colpito in vita mia, tant’è che mi è stata necessaria una rilettura. Testo soffuso di struggente e dolorosa malinconia, coinvolge sentitamente il lettore, del resto il genere epistolare è la massima espressione letteraria per esporre i propri sentimenti, di qualunque natura essi siano. Nella lettera si avverte fortemente l'assenza del fratello da parte del mittente, nonchè quel rievocare i trascorsi, ricordi legati ad una malattia che non ha lasciato scampo, ed un presente in cui si fatica ad andare avanti. Si “toccano” da vicino le lacrime e le braccia tese costrette a lasciare mentre in realtà desiderano stringere. È la straziante dipartita che alla fine fa esplodere l'angoscia che si rifà sul grigissimo Febbraio, come se durante il flusso scrittorio le righe rappresentassero la gabbia delle emozioni e quell'ultima parola la chiave della gabbia stessa. Cos’altro dire? È una prosa in cui tutto ruota attorno al ricordo, che è fonte di sofferenza infatti ci sono dolori che non si possono né eludere o cancellare. Esistono. Elaborare la perdita è un’operazione psichica lunga e complessa. Si tratta non solo di scendere a patti con la realtà ma di fare l’inventario di tutto quello che era stato investito, progettato, auspicato e sperato, e capire che non sarà più possibile realizzarlo. La lettera non basta a schiacciare il dolore però aiuta dove possibile a esorcizzare… dove possibile. Qui parlare di sensibilità non è certo scontato: significa cedere la penna alle emozioni e l’autrice c’è riuscita pienamente. Spero di leggere ancora altri suoi lavori.
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