Boom di software open source nella PA italiane
Gli italiani sono sempre restii ad accettare le nuove tecnologie che le innovazioni scientifiche ci mettono a disposizione, eppure per il mondo dell‘open source fanno eccezione. Le pubbliche amministrazioni nazionali sono infatti tra quelle che hanno accolto con maggior benevolenza i software con codice aperto, tanto che ad oggi circa il 40% delle PA italiane si appoggiano a tali tipo di programmi per svolgere le proprie attività.
Questo è quanto è emerso da una recente indagine condotta dall’Istat, che ha analizzato le oltre 12 mila amministrazioni pubbliche rilevando che tutte le Regioni e oltre il 90% delle Province e delle Università si appoggiano ormai a software open source.
I comuni sono gli unici enti pubblici ad essere rimasti un po’ indietro sotto questo punto di vista, in particolare quelli piccoli in cui ci sono appena 5000 abitanti, nei quali l’utilizzo del software libero si limita a poco più del 25%, contro il quasi 80% raggiunto dalle città che superano i 100 mila abitanti.
Anche in questo caso è però l’estremo Nord ad occupare i primi posti della classifica con Bolzano, Toscana ed Emilia Romagna sul podio.
Percentuali che sicuramente sono destinate a crescere, anche in seguito all’abbandono da parte di Microsoft del supporto ad XP, fino a poco fa uno dei sistemi operativi più utilizzato dagli enti pubblici.
Fonte: www.pianetatech.it
17/05/2014
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