Boom di software open source nella PA italiane
Gli italiani sono sempre restii ad accettare le nuove tecnologie che le innovazioni scientifiche ci mettono a disposizione, eppure per il mondo dell‘open source fanno eccezione. Le pubbliche amministrazioni nazionali sono infatti tra quelle che hanno accolto con maggior benevolenza i software con codice aperto, tanto che ad oggi circa il 40% delle PA italiane si appoggiano a tali tipo di programmi per svolgere le proprie attività.
Questo è quanto è emerso da una recente indagine condotta dall’Istat, che ha analizzato le oltre 12 mila amministrazioni pubbliche rilevando che tutte le Regioni e oltre il 90% delle Province e delle Università si appoggiano ormai a software open source.
I comuni sono gli unici enti pubblici ad essere rimasti un po’ indietro sotto questo punto di vista, in particolare quelli piccoli in cui ci sono appena 5000 abitanti, nei quali l’utilizzo del software libero si limita a poco più del 25%, contro il quasi 80% raggiunto dalle città che ...
Parlamento Europeo: svolta open source
La fine al supporto di XP si sta inesorabilmente avvicinando. Le scelte dei possessori del sistema operativo Microsoft che vedrà il suo switch off l’8 Aprile sono 3: non effettuare nessun upgrade, rischiando così di subire una crescita degli attacchi malware, aggiornarsi a sistemi più moderni come Windows 7 e 8 o virare sui software open source.
Quest’ultima via sembra essere quella intrapresa dal Parlamento Europeo che, secondo il parlamentare Indrek Tarand, utilizzerà Debian nei propri sistemi e i vari documenti saranno realizzati nel formato ODF (Open Document Format). Non si tratta della prima realtà istituzionale che ha deciso di abbracciare i software liberi: prima del Parlamento Europeo anche il comune di Monaco di Baviera, il Regno Unito e l’Uruguay erano passati a soluzioni open source con risultati molto positivi.
L’indiscrezione fornita dal parlamentare troverebbe conferma nella decisione dell’European Parliament Free Software User Group (Epfsug) ...